Videocamere accese per raccontare storie di convivialità delle differenze, di incontro e di scontro. È aperto il bando per partecipare alla seconda edizione del Festival Internazionale di Cortometraggi Murmat. Al mondo del cinema chiediamo di raccontarci quanto vorremmo che diventasse al più presto realtà: l’integrazione, per capire la complessità del reale attraverso l’osservazione da vicino, dei vissuti veri di uomini, di donne e di bambini di tutto il mondo.
La seconda edizione del Murmat Festival sarà incentrata sul tema dell’integrazione tra razze e culture, con lo scopo di creare un contatto e uno scambio artistico tra realtà culturali diverse ma che vogliono e debbono conoscersi.
Il Festival che ospiterà prodotti cinematografici realizzati sarà un’importante occasione d’incontro per autori e registi di nazionalità di origine diverse per instaurare un dialogo sul tema imprescindibile dell’integrazione culturale.
Nella rassegna verranno presentati documentari, lungometraggi, corti, film di animazione e video art, che saranno proiettati nella suggestiva e spettacolare cornice del MACRO di Roma. La scelta delle opere che parteciperanno al Murmat Festival (dal al), si è basata sull’attinenza al macrotema dell’integrazione multietnica, in particolare alla trattazione delle tematiche più scottanti riguardanti la convivenza con i migranti e le problematiche che da questa possono insorgere, in particolare la loro difficoltà di integrazione effettiva, anche da parte delle seconde generazioni.
Dal ricco confronto generato nell’evento, speriamo emerga quanto sia importante un’educazione su questi temi, e una partecipazione collettiva programmata dei cittadini, che porti ad una riflessione condivisa e proattiva, ad un dibattito costruttivo per delineare mete comuni per il futuro.
Un’iniziativa esemplare dunque, che dimostra quanto siano necessari la solidarietà, l’impegno civile attivo di tutti, la volontà di comprendere la diversità e di accoglierla, per giungere all’abbattimento delle barriere di nazionalità, etnia, cultura e religione, ed approdare finalmente ad un modello sociale realmente inclusivo.
La direttrice artistica della rassegna, Angelica Mureddu, nonché ideatrice stessa dell’iniziativa, insieme ai collaboratori e promotori della rassegna festivaliera, Valerio Matteu, Gianluca Tommasiello, Marco Aquilanti, dopo aver espresso grande soddisfazione per il successo della prima edizione, dove il tema centrale era la #diversità, hanno voluto portare avanti un progetto cinematografico, nato un anno fa, con una straordinaria partecipazione di tanti giovani e adulti, legati da uno stesso interesse comune: il linguaggio cinematografico che tratta tematiche attuali.
Quest’anno la tematica principale sarà, per l’appunto, quella di dare sempre più forza all’internazionalizzazione delle culture, integrazione e accoglienza. Non è il colore della pelle a fare la differenza tra gli esseri umani ma ciò che si ha dentro, sentimenti ed emozioni. E il tema dell’integrazione e dell’internazionalizzazione delle culture, cuore della rassegna, sarà sviscerato da registi sia affermati che esordienti, provenienti da tutto il mondo: dall’Iraq all’Arabia Saudita, al Canada, agli Stati Uniti, e poi Francia, Svizzera, Germania, Italia, Romania, Grecia, e ancora Siria, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Marocco, Tunisia, Giordania, Kuwait, Bahrein, Cina, Corea e Turchia. Il programma di quest’anno racconta soprattutto di Italia ma non solo, i film selezionati parlano anche di Irlanda del Nord, Stati Uniti, Belgio e delle infinite, impalpabili eppure sempre presenti relazioni con i lontani paesi d’origine di chi vive le migrazioni e delle famiglie coinvolte. Sia i documentari che i cortometraggi racconteranno storie di integrazioni possibili, tra persone, famiglie, comunità, popolazioni di diversa appartenenza culturale e provenienza nazionale. Storie capaci di mostrare esperienze positive, in una realtà sociale che è sempre più complessa e multiculturale. Vogliamo investire risorse per far crescere il Murmat Festival, sia in termini di qualità che di visibilità: quest’anno avremo la collaborazione di ?? e il sostegno di nuovi partner del settore audiovisivo ?? L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare la cittadinanza con nuovi racconti e rappresentazioni dell’integrazione tra persone di diversa appartenenza culturale che vivono nello stesso territorio o in territori lontani da noi. Il mezzo Cinema ci consente di affrontare e approfondire il tema dell’integrazione con una prospettiva nuova, positiva, culturale e artistica, uscendo così dai cliché emergenziali o socio-assistenziali.
Il tema dell’interculturalità, che coinvolge sempre più in modo trasversale tutta la società, ci investe della responsabilità di chi può e deve raccontare la verità di una società che cambia. Esiste un termine adatto di Serge Latouche che consiste nel: “Decolonizzare l’immaginario”, significa smontare la rappresentazione diffusa dei cittadini stranieri come portatori di problemi, attraverso il racconto di storie positive e dando parola a registi e attori di talento che hanno doppia appartenenza culturale. Tutte le opere verranno proiettate in lingua originale, sottotitolate in Inglese. Una scelta consapevole e anche simbolica. Non bisogna avere paura di chi ha un colore della pelle diverso dal tuo o da chi parla una lingua che non conosci. Sappiamo bene che la lingua è un ostacolo non indifferente per chi arriva da un Continente diverso ma anche per chi accoglie. La lingua ed il linguaggio cinematografico diventano il passaporto per comunicare con il mondo.
Film per raccontare l’integrazione
Per l’edizione 2019 i film in gara saranno?
Le produzioni sono italiane e straniere, le opere sono tutte state realizzate nel 2019, 2018 o 2017 ?
Si è conclusa ieri sera all’ Auditorium MACRO ASILO di Via Nizza, la II Edizione del Murmat Festival 2019 concorso di corti cinematografici provenienti da tutto il mondo che ha affrontato quest’anno il tema dell’integrazione.
Ben 60 i corti passati al vaglio del comitato organizzatore che ne ha selezionati 10 per la serata finale e che ha visto trionfare due dei corti tra i più interessanti come “I NUMERI HANNO UN NOME” di Diego Monfredin al quale è stato assegnato il premio Shake Art come miglior corto documentario e “IL MONDIALE IN PIAZZA” di Vito Palmieri vincitore del PREMIO ROMA LAZIO FILM COMMISSION come miglior fiction. Ad entrambi i vincitori verra riconosciuto un premio di 1000 euro ciascuno.
Miglior attore è risultato Jean-Christophe Folly per YOUSEF di Mohamed Hossameldin e miglior attrice Erica Zambelli per TUTTI A CASA di Geraldine Ottier.
Menzione speciale per “LA RICERCA DELLA LIBERTA’ ” di Enrico Torcasso e Federico De Luca.
La serata è proseguita all’ Isola del Cinema sull’isola Tiberina per il dopo festival, dove si è brindato e ammirato i corti vincitori e uno speciale fuori concorso: “LA REGINA SI ADDORMENTA DOVE VUOLE” di Lorenzo Tiberia dedicato ai maltrattamenti e alle violenze subite nelle case di riposo, visto dagli occhi di una bambina.
Immancabili le interviste con alcuni dei protagonisti del Festival
Elio B Belmare, Lorenzo Tiberia, Livia Mastrangelo e la produzione di “TUTTI A CASA” uno dei corti vincitori con Giulia Rosa D’Amico, Geraldine Ottier, Silvia Morganti e Laura Buschi.
Gianluca Tommasiello di Cirò, si laurea in Industria Culturale e Comunicazione Digitale presso l’Università degli studi La Sapienza di Roma (Specialistica) e laureato in Comunicazione nella Società della Globalizzazione presso l’Università degli studi di Roma Tre (Triennale in Lettere e Filosofia). Partecipa al progetto Torno Subito Cinema della Regione Lazio e nel 2017 realizza 4 cortometraggi presso la New York Film Academy di Los Angeles (Hollywood). Consegue un Master in filmmaking presso la Link Campus University di Roma. L’audiovisivo è il settore in cui ama lavorare.